La triste fine del Reading, la squadra dei Cure

A chi dice che il calcio è solo uno sport e, per dirla con Lucio Battisti, non bisogna farne una dramma provate a farlo parlare con un tifoso del Reading. Una delle più antiche squadre inglesi (1871 l’anno di fondazione) sta vivendo il momento più drammatico della propria storia. Solo dieci anni fa era ancora in Premier League, la scorsa stagione è retrocessa in League One dopo vent’anni e adesso rischia persino di scomparire. I tifosi sono esasperati dalla gestione del cinese Dai Yongge, che ha portato anche a punti di penalizzazione per pagamenti in ritardo di tasse e contributi, stipendi non corrisposti a giocatori e dipendenti, tagli ai ritiri pre-partita pure in trasferta e persino allo stop del riscaldamento negli uffici. 

Tifosi in subbuglio

Due partite fa si è arrivati anche alla clamorosa invasione di campo dei tifosi e alla sospensione della partita con il Port Vale: una protesta plateale da parte del popolo del Reading, per attirare ancora di più l’attenzione verso una situazione che non può più essere tollerata. L’ultima soddisfazione risale alla Championship vinta nel 2012. Ma il ballo in Premier League durò una sola stagione. Nel 2017 l’ultimo sussulto: la finale play off persa con l’Huddersfield. Per il resto solo delusioni e sofferenze e con la proprietà cinese è ormai un calvario. Presidente di una holding che gestisce Centri Commerciali, alcuni trasformati in rifugi antiaerei, Dai Yongge nel 2017 ha ricevuto a titolo gratuito anche le quote dell’azienda appertenenti alla sorella (una delle donne più ricche del mondo con un patrimonio di 700 milioni di sterline) e dopo aver inutilmente cercato di acquistire l’Hull City, ha messo le mani sul Reading. Ha violato subito le regole di fair play del calcio inglese: in sei anni ha fatto registrare perdite per 150 milioni di sterline, spendendo il 234% delle entrate del club per gli stipendi dei giocatori.

Musica stonata 

Sul campo le cose vanno sempre peggio. Il Reading è terz’ultimo in League One e una nuova retrocessione è assai probabile. Lega e Federazione sono già intervenute per trovare una soluzione e spingere l’imprenditore cinese a cedere la società in mani più oculate, ma c’è il rischio che Yongge s’impunti trascinando tutti all’inferno calcistico. Difficile prevedere una sopravvivenza in quarta serie. Fino a due anni fa nel Reading giocava anche George Puscas, attaccante ora al Genoa, uno dei giocatori ai quali Yongge aveva promesso ingaggi faraonici. Capita l’aria che tirava, Puscas se n’è andato appena in tempo. L’ex Chelsea e Sheffield Wednesday, Sam Hutchinson non viene più convocato. C’è chi ancora si aggrappa ai gol della coppia Smith-Knibbs, ma i più sognano una ripartenza anche da più in basso della terza o quarta serie, ma con una nuova proprietà. A soffrire per le sorti del Reading c’è anche Simon Gallup, bassista dei Cure, che in più di un concerto ha esibito lo stemma della squadra sull’amplificatore. Passeggiare fuori dal bellissimo Madejski Stadium (24 mila posti a sedere), che nel 1998 sostituì Elm Park, con le cuffiette e “Just Like Heaven” nelle orecchie mette ora una tristezza infinita.  

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